Quella che potrebbe essere considerata una formalità, ovvero la partita contro l’ormai derelitta Paganese, assume le forme invece di un banco di prova ora più che mai importante per la squadra Giallorossa. In virtù della conferenza stampa di ieri pomeriggio, è chiaro come il Catanzaro debba, necessariamente, vincere e convincere domenica al Ceravolo, stando alle parole di Mister Brevi, che ha ribadito le intenzioni, gli obiettivi prefissati e la condizione mentale in vista dei PlayOff. Particolarmente accorato ed energico, il tecnico milanese, si è soffermato ad analizzare la condizione mentale della squadra, i traguardi possibili e quanto dichiarato dal Presidente della Lega Pro, Macalli (il quale si era espresso circa la griglia PlayOff, a suo parere non equa, poiché le squadre piazzate nei primi quattro posti potranno godere soltanto del turno in casa, nei Quarti di Finale). A tal proposito, Brevi ha ribadito l’impiego esclusivo di giocatori al 100% del proprio stato di forma durante gli spareggi, evitando ricadute per chi ha già avuto guai fisici: data quest’ultima costante, quindi sarà difficilmente prevedibile l’undici che scenderà in campo contro i campani. Sicuramente, non saranno dell’incontro il lungodegente Calvarese e l’acciaccato Vitiello (uscito claudicante nel test con gli Allievi giovedì pomeriggio), il quale evidentemente verrà risparmiato onde evitare problemi futuri.
Due i probabili moduli che potrebbe scegliere Brevi domenica: il 3-5-2 utilizzato in questa seconda parte di stagione, con un trio difensivo composto da Rigione – Ferraro e Bacchetti (con Sabatino più alto sull’out di sinistra) o un ritorno al 4-3-3, reinserendo Catacchini nel quartetto arretrato davanti a Bindi (completato da capitan Ferraro, Rigione e Sabatino quindi), con Marchi, Benedetti e Vacca in mediana e Russotto libero di svariare assistendo Madonia e uno tra Germinale e il ritrovato Fioretti. Non pochi i nodi da sciogliere per Brevi dunque, a poche ore dal match contro la Paganese, in attesa delle indicazioni offerte dalla seduta di rifinitura odierna.
Carmine Lupia