Secondo KO consecutivo rimeditato sabato scorso contro il Modena di Paolo Bianco davanti un pubblico numeroso, quello giallorosso, che ha supportato per 95 minuti con cori e applausi la squadra di mister Vivarini. La settimana in preparazione del match contro il prossimo avversario, il Venezia di Paolo Vanoli, si è svolta sul manto erboso del “Nicola Ceravolo” visto il restyling messo in atto dalla società sull’impianto di Giovino disponibile per fine mese di novembre.
Il Venezia ha iniziato la stagione in maniera sicuramente positiva vista la seconda posizione che occupa in classifica. Come match analyst della Redazione, cercherò di svelare come Vanoli farà giocare la sua squadra contro le Aquile del Sud.
Il club veneto arrivato nel calcio che conta grazie all’aiuto di Filippo Inzaghi nella stagione 17-18, ha trascorso stagioni in Serie B con alte prestazioni e numeri raggiungendo la Serie maggiore (Serie A) con Alessio Dionisi “attuale allenatore del Sassuolo”. Una sola è stata la stagione in A con la guida tecnica passata a Paolo Zanetti esonerato in corsa concludendo la stagione con Soncin allenatore della Primavera. Retrocessi in B, viene confermata parte della rosa cercando di compiere nuovamente l’impresa per la risalita, ma i piani saltano. Nella stagione passata il Venezia ha raggiunto l’ottava posizione con 49 punti conquistati in 38 gare disputate realizzando 51 reti e subendone 50, la squadra verrà eliminata ai preliminari play off dal Cagliari di Claudio Ranieri. La nuova stagione è iniziata piuttosto bene con la squadra che può addirittura sognare in grande; è chiaro che parlare ora di obiettivi è molto difficile considerando un campionato difficile, molto lungo e veramente ricco di insidie come stiamo notando.
Il Venezia scende in campo con il 4-3-2-1 in un modulo che ha la volontà di andare a fare la partita indipendentemente dall’avversario. In porta Bertinato, estremo difensore esperto e con ottimi riflessi; giocatore sicuramente fondamentale nell’arco di una stagione; davanti a lui, come centrali, Sverko (molto forte fisicamente) e Modolo, difensore trentaquattrenne esperto. Continuando sul reparto di difesa, mister Vanoli può contare anche su Altare, centrale forte fisicamente, abile nel gioco aereo e con un buonissimo senso della posizione. Corsie occupate da Zampano e Candela. Il primo è un terzino forte fisicamente, veloce e che giocare su entrambe le corsie. Accompagna costantemente la fase offensiva della squadra e con la sua esperienza può rappresentare un punto di forza per questa squadra. Il secondo ha una discreta tecnica, ottima corsa e duttilità tattica che gli permette di essere impiegato in diverse zone di campo.
Nell’immagine sottostante ci soffermiamo sulla prima pressione del Venezia dove anch’essa pressa uomo vs uomo “metodologia intravista nei due match contro il Como e Modena”:
Il centrocampista centrale ha un ruolo a dir poco importante. Nel Venezia troviamo Tessmann che può ricoprire entrambi i ruoli; il classe 2001, infatti, è in grado sia di dettare tempi e ritmi di gioco sia di fare da mediano davanti alla difesa con l’obiettivo di aiutare la difesa. Il ruolo delle mezzali, è assegnato a Ellertsson e Busio; entrambi hanno il doppio compito, ovvero essere di aiuto alla fase difensiva durante il non possesso ma rappresentare una soluzione in più nell’area di rigore in fase di possesso. In alternativa troviamo un ex ricordo giallorosso della prima stagione di Vivarini a Catanzaro, si tratta di Bjarkason. Andersen rappresenta la seconda alternativa.
Passiamo alla parte offensiva che attira i lettori e tifosi del calcio. Nel ruolo di trequarti troviamo Pierini giocatore molto duttile tatticamente, veloce che parte da sinistra in modo da poter sfruttare il suo piede forte, il destro. Tra le sue skills troviamo la capacità di inserirsi spalle alla porta e di calciare le punizioni. L’attacco si è rilevato particolarmente efficace. In avanti Vanoli si affida ai gol di Pohjanpalo, attaccante strutturato fisicamente, abile nel far salire la squadra e molto pericoloso nel gioco aereo; è una punta in grado di svariare su tutto il fronte offensivo e questa caratteristica favorisce gli inserimenti dei propri compagni di squadra come le mezzali di centrocampo.
Nell’immagine sottostante evidenziamo una criticità della fase di non possesso. Quella alle spalle del braccetto può essere una zona di campo da sfruttare per far male al Venezia:
Questo è il sistema di gioco del Venezia che affronterà venerdì Vivarini; una squadra, allenata che può contare su elementi di qualità in grado di poter recitare un ruolo da protagonista durante la stagione.
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