
Sopralluogo del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi nella Locride e in particolare a Roccella Ionica, da diversi mesi sotto pressione per i continui sbarchi di migranti
Il plauso alla risposta della Calabria, definita «encomiabile rispetto a un problema molto complicato». Annunciato il potenziamento delle strutture
«La collaborazione, l'umanità, la solidarietà non sono solo sentimenti ma devono essere applicati a una leale collaborazione istituzionale che in maniera davvero encomiabile in tutta la Calabria i sindaci stanno mettendo in pratica su questo problema molto complicato».
Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del sopralluogo che ha effettuato nel porto di Roccella Ionica, teatro negli ultimi tre anni di oltre 150 sbarchi di migranti. Nello scalo ionico da alcuni anni è in funzione una tensostruttura utilizzata per la prima accoglienza e il primo soccorso dei migranti. A Roccella Ionica il ministro Piantedosi, che era accompagnato dal sottosegretario all'Interno Wanda Ferro, ha incontrato il sindaco, Vittorio Zito, ed altri primi cittadini della Locride che da anni fanno i conti con l'emergenza sbarchi.
«Il centro di primo soccorso e accoglienza di Roccella Ionica – ha annunciato Piantedosi intervistato dai giornalisti - cambierà a breve in meglio, visto che sono previsti interventi di una certa importanza in modo da potenziare i servizi che in tutti i momenti di bisogno serviranno per fare funzionare al meglio il sistema di accoglienza. i recente - ha aggiunto il ministro Piantedosi - avevo già promesso al sindaco Zito che avrei preso in considerazione le necessità che esistono in quest'area della Locride. E, quindi, di sistemare nel migliore dei modi il centro di prima accoglienza e soccorso. Il lavoro che come governo siamo intenzionati a svolgere fino alla fine in Calabria, ed in particolare nei luoghi di arrivo dei migranti come, appunto, Roccella e Crotone, è comunque finalizzato, viste anche le esigenze e i contesti territoriali e il rispetto nei confronti delle istituzioni e degli abitanti locali, a rendere più sostenibile e gestibile il fenomeno migratorio anche nelle sue cosiddette fasi più acute».
Quanto alla possibilità di nuovi hotspot in Calabria, già annunciata nei giorni scorsi dal commissario per l'emergenza Valenti a Catanzaro, Piantendosi ha specificato: «Ci stiamo lavorando, stiamo facendo la ricognizione di strutture e valutazioni di fattibilità. Le persone qui arrivano a prescindere dalla nostra volontà. Quindi - ha rilevato il ministro dell'Interno - noi ci vogliamo strutturare con una linea di confine, con una capacità di sostenere anche le fasi più acute di arrivi che però, ripeto, lavoreremo per fare in modo che non si verifichino».
Infine, Piantedosi ha osservato: «L'accoglienza e la situazione delle persone che arrivano più capillare è e meglio è, questa è una vecchia regola che ha funzionato, sta funzionando nonostante gli arrivi».