Solo parole positive del massimo rappresentante della LegaPro Matteo Marani nei confronti della Società del Catanzaro capace di realizzare un vero e proprio miracolo sportivo, tanto da essere presa come esempio virtuoso per tutta la lega pro. Ma quest'ultimo aspetto sembra non sia piaciuto a qualcuno che dalle colonne della testata "Padova Sport" così ha commentato le parole d'elogio del Presidente:
<<Del Catanzaro quest'anno si può dire tutto, che ha indovinato una stagione perfetta, che ha creato un amalgama incredibile tra i giocatori, che il suo allenatore le ha azzeccate tutte, che ha fatto un gran mercato, che ha avuto una costanza e una tenuta mentale invidiabile da chiunque. Ma non che sia un modello di calcio sostenibile. L'espressione è uscita dalla bocca del presidente (nuovo) della Lega Pro, Matteo Marani. Al Corriere dello Sport, il numero uno della serie C ha fatto i doverosi complimenti al club calabrese, dichiarando anche che il Catanzaro dev'essere un spot per tutta la Lega Pro essendo un modello di calcio sostenibile. Uscita un po' stonata se si conoscono i numeri. Ora, con tutto il rispetto per il nuovo presidente, non sembrano le parole più azzeccate per descrivere il sodalizio giallorosso. Numeri ufficiali alla mano, parliamo di 5.519.033 euro di solo monte ingaggi (premi compresi). Per una squadra, oltretutto, che non è reduce dalla serie B (quindi senza un paracadute economico a proprio favore e ingaggi di categoria superiore da portarsi dietro). L'attaccante più noto, Pietro Iemmello, è il più pagato della categoria con cifre da capogiro. Siamo sicuri che le entrate del club non giustifichino queste spese altissime. Si tratta quindi di una società che, a torto o a ragione lo vedremo in futuro, ha deciso di puntare forte sul salto di categoria (si vocifera già di un possibile obiettivo serie A a lungo termine), convinta di avere le potenzialità economiche per far fronte a questi obiettivi. Altri club andrebbero forse assurti a modello da seguire in tema di sostenibilità (a meno che Marani non conosca un significato diverso del termine), come il Südtirol l'anno scorso, la FeralpiSalò, per non parlare quest'anno di Pro Sesto, Lecco o Carrarese. Anche il tanto bistrattato Padova ha fatto un timido tentativo in direzione sostenibilità. Di recente Marani aveva dichiarato: "La sostenibilità dei club è il primo impegno, quindi badare a costi e ricavi, diminuire i primi e aumentare i secondi, cercando di tenere sotto controllo la forbice che si crea. Il secondo punto è legato ai giovani. Per questo punto molto su Gianfranco Zola, lui ha preso questo ruolo con passione: legge, studia, cerca. Vogliamo trovare e far emergere giovani e di talento. La C deve tornare a essere trampolino di lancio". Sia come forbice tra costi e ricavi, sia come utilizzo di giovani in campo il Catanzaro non sembra essere un esempio da seguire>>.
Premesso che tutti possono esprimere il proprio parere , questo non significa poter dire tutto e il contrario di tutto. Del Catanzaro di quest'anno parlano solo i numeri da record, ma non sono quelli cui accenna la testata padovana: dal numero di vittorie, ai punti in classifica, ai gol fatti, quelli subiti, l'imbattibilità casalinga, titolo in inverno, capocannoniere, tifosi in trasferta... Tutto questo può mettere alla prova la fantasia di chi non vuole trovare i giusti aggettivi per questa splendida realtà del patron Noto che a giusta ragione è definibile miracolo sportivo: scorretto spostare l'attenzione su aspetti che di sportivo non hanno nulla. Ci sarebbe solo da levarsi il cappello e applaudire i risultati di questo Catanzaro, chi non lo fa vuol dire che mal tollera successi altrui al cospetto di propri fallimenti. Dopo una finale play off, occupare ora il decimo posto del girone A, vuol dire non accettare la dura realtà, aver calcisticamente fallito. Il Catanzaro ha avuto la forza di risorgere dallo scempio a cui tutti hanno assistito allo stadio Euganeo la scorsa stagione, dal gol in fuorigioco alla punizione di Chiricò letteralmente inventata da Rutella di Enna protagonista di un arbitraggio (insieme all'uomo Var Mazzoleni) molto discutibile. Vogliamo parlare di numeri che portano risorse? Bene caro "Padova sport": parliamo degli spettatori che fa il Catanzaro e quelli che fa il Padova, questa si che è sostenibilità. Non basta e vogliamo parlare di giovani? Guardiamo l'età dei talenti che ha di proprietà il Catanzaro, da Vandeputte a Biasci, a Situm, a Brignola, a Pontisso. Cifre da capogiro per Iemmello? A leggere i giocatori del Padova troviamo invece i vari Fabio Ceravolo, un passato al Parma dove fino a due anni fa guadagnava circa 500mila euro netti a stagione e un certo Donnarumma (fratello del più famoso Gigio) che finchè era al Milan guadagnava 1 milione di euro a stagione. Per non parlare degli addii recenti dei costosissimi Cissè, Ronaldo o Ayeti, scelte calcistiche fallimentari che ora si vuol mascherare poco abilmente in "progetto sostenibilità"!
Caro "Padova Sport, un suggerimento, i conti fateli a casa vostra, non fosse altro perché dovreste quantomeno conoscerli meglio. Piuttosto, provasse chiunque a trovare la forza (e non parliamo di quella economica) di fare quello che ha fatto la Società del Catanzaro in un girone difficile come quello meridionale, dopo gli schiaffi ingiusti ricevuti in una semifinale play off-farsa, rialzarsi e dimostrare a tutta Italia come si possa fare insieme calcio e impresa. Poi ne riparliamo. Per il resto lasciate il Presidente Marani (qui in foto con il Presidente Noto al Ceravolo) libero di affermare l'evidenza, il Catanzaro calcio è una realtà e un esempio calcistico virtuoso, fatevene una ragione!