Ha raggiunto in queste ore Grosseto la squadra, in vista dell’impegnativo match di campionato, domani alle 14.30. Obiettivo: cogliere un risultato positivo. Ma è fin troppo palese anche solo dirlo. Non fosse altro per il fatto che, i ragazzi di Brevi, hanno dimostrato di poter competere con squadre ben più attrezzate (le quali, nel contempo, restano però avvantaggiate sulla griglia di partenza, potendo recuperare il terreno perso, senza aver fatto mai mistero sulle proprie ambizioni di promozione).
Questo Catanzaro, invece, ha preferito lavorare a capo chino e in silenzio fin da subito, senza proclami, consapevole dei propri oggettivi ‘limiti’ in confronto ad altre pretendenti (anche se ‘limite’ è un po’ eccessivo) senza precludersi l’opportunità di guardare avanti ed ambire ad una poltrona nel vagone Play Off; un’occasione troppo ghiotta per non essere colta quest’anno, data la possibilità di centrare una delle otto posizioni a disposizione. Per far ciò, però, occorre avere una continuità di gioco e risultati e, Ferraro e compagni, hanno fondamentalmente mantenuto sempre la stessa linea, ad eccezione del secondo tempo di Perugia (per lo meno la prima porzione), dove si era palesato un blocco mentale, oltre che nel gioco. Tuttavia, vittorie come quella strappata coi denti contro il Pontedera negli ultimi palpitanti attimi, danno prova del carattere e della compattezza di questo collettivo che, a differenza di alcune precedenti uscite (come la trasferta umbra, per l’appunto), ha ribaltato la situazione a proprio favore, riuscendo a sfondare le linee avversarie, dando vita ad un ultimo scorcio di gara gagliardo, proprio quando le energie iniziavano a disperdersi e la situazione iniziava a diventare snervante, viste le diverse palle-gol sciupate clamorosamente.
Addentrandosi ancora nelle ‘analisi’, la squadra ha ben figurato anche con un modulo diverso, il 3-5-2, mercoledì contro la Salernitana, in Coppa, offrendo indicazioni positive per tutti i 120′. In ogni caso, Brevi dovrebbe restare fedele al modulo con la difesa a 4 che bene si è comportata fino ad oggi, ma, come ogni allenatore che si rispetti, non esclude alternative in relazione alle circostanze, senza essere irremovibile sulle proprie posizioni, sfruttando al massimo gli uomini a disposizione. Domani si affronterà il Grosseto dunque, una squadra reduce da tre vittorie e un pareggio, che vive un buon momento di salute complice un organico importante, con elementi che provengono dalla B; metabolizzata la retrocessione, i maremmani si sono posti nella migliore condizione mentale e anche fisica per poter risalire la china e ritagliarsi un ruolo tra le protagoniste del girone. Insomma, di sicuro domani ci si auspica una partita vibrante, coinvolgente, aperta ad ogni risultato. Guadando nel proprio spogliatoio, Brevi scioglierà alcuni dubbi solo nell’immediato pre-partita; per la verità, non sono molti, calcolando il rientro tra i titolari di capitan Ferraro e Marchi a centrocampo, con il ritorno in campionato di Germinale, ‘osservato speciale’ nella partita di Coppa: a quanto pare, la preziosa punta trevigiana, fondamentale pedina nello scacchiere di Brevi, non ha risentito molto del lungo stop causato dalla squalifica e, pertanto, non dovrebbe faticare a reggere 90’, ma queste sono solo supposizioni. Non dimentichiamoci della splendida forma di Fiore, man of the match contro il Pontedera e, migliore dei suoi anche mercoledì, con la sgroppata sulla fascia, degna dei migliori centometristi, finalizzata con un assist al bacio per Casini. In parole povere, occorrerà vedere chi darà maggiori garanzie dal punto di vista fisico (alla luce della dispendiosa gara di Salerno) e tattico. Ormai la squadra ha assimilato entrambi i sistemi di gioco, nell’eventualità. L’undici titolare non dovrebbe discostarsi molto dalla ‘formazione tipo’ che il tecnico ha mandato in campo in queste partite, con Bindi tra i pali, Catacchini e Calvarese larghi e Rigione e Ferraro centrali. Centrocampo composto da Marchi, Vitiello e Benedetti; Russotto e uno tra Fiore e Germinale a supportare l’unica punta, Fioretti.
Cosimo Simonetta