I giocatori giallorossi all'interno dello Stadio corrono verso la Capraro I giocatori giallorossi all'interno dello Stadio corrono verso la Capraro

Dopo la splendida festa, non più rinviabile una decisione sullo stadio nuovo

Scritto da  Giuseppe Mangialavori Mar 30, 2023
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Occorre dare alla Proprietà Noto la possibilità di continuare ad investire sul futuro della nostra squadra del cuore

Il “Ceravolo” si è colorato di giallorosso così come tutta la città di Catanzaro, la provincia e un po’ tutta la Calabria, un giorno rappresentata dal sodalizio giallorosso nella massima serie. Si è ridestata l’attenzione di tutti gli appassionati e si sono incontrate più fasce generazionali. Coloro i quali vissero in prima persona il Catanzaro del Presidentissimo Nicola Ceravolo che nell’edizione 1965-66 dopo avere battuto la Juventus a Torino, conquistò la finalissima di Coppa Italia ed il Catanzaro dell’edizione 1981/82 che arrivò in semifinale nella stessa competizione che vide i giallorossi di Bivi contrapporsi all’Inter di Altobelli. Sette splendidi anni di serie A che segnarono il battesimo della Calabria alla massima serie e l’inizio di una Storia nonché di un Amore che sopravvive tutt’oggi alle intemperie del tempo che trascorre si inesorabile, ma è destinato a scrivere ancora tante pagine di lustro per questi colori!

Il risultato della gara interna contro il Pescara è passato quasi in secondo piano: Cianci ha realizzato il pari dagli undici metri per un penalty in zona Cesarini concesso dall’arbitro Maria Marotta (conduzione di gara discutibile), per poi correre verso la “Capraro” a festeggiare con il selfie in stile Totti. Solita coreografia da brividi degli Ultras giallorossi, ha dato inizio alle danze per poi alzare in cielo il meritatissimo trofeo, chiamando sul palco della premiazione uno per uno tutti gli attori di una stagione indimenticabile.

Il “vecchio” Ceravolo ha retto all’invasione degli innamorati ed ora si appresta all’esordio in cadetteria, ma non prima di un necessario “restyling” per dotare l’impianto di quegli accorgimenti minimi che gli dovrebbero consentire di disputare la serie B. Anacronistico appellarsi alla Storia per sponsorizzare un mantenimento dell’attuale impianto, decisamente di ostacolo alla crescita di una Società rappresentata da imprenditori di successo a cui dobbiamo solo dire GRAZIE! E le ambizioni di crescita della famiglia Noto sono quelle del Catanzaro calcio, per questo non possono essere censurate da inutili appelli di cuore. Un impianto calcistico la cui ubicazione risulta oramai insopportabile soprattutto per tutti, non solo per chi viene da fuori città. Il Catanzaro lo diciamo da sempre, è di tutti, non esclusivo di chi vive in città che rischia di fare un pericoloso autogol nel continuare a chiudersi all’interno delle proprie mura. L’inesistenza di parcheggi, le riqualificazioni mai avvenute, le navette più assimilabili a canotti, l’assenza totale di una pianificazione osteggiata dalla struttura del territorio sostanziato da vie impervie, strade scomode, si pongono quali ostacoli invalicabili. Nessuno deve impedire all’attuale proprietà di pianificare un Progetto a più largo respiro e ambizioso, se dovesse andare nella direzione di uno stadio nuovo: occorre dare fiducia a chi ha saputo dimostrare di sapere fare seriamente Azienda e calcio.  D'altronde, un assaggio della normalità i Catanzaresi lo hanno avuto proprio all’Arechi dotato di parcheggi e confort attualmente inesistenti in quel di via Paglia. Le attività commerciali e di ristoro? Per carità, non tarpate le ali ad un’Aquila che vuole volare in “A”lto. Concetto rimarcato dallo stesso Presidente di Lega Matteo Marani, che, nel suo ottimo intervento, ha rimarcato determinati concetti riguardanti la profonda stima e ammirazione verso la Famiglia Noto che ha il diritto di pensare in grande partendo proprio da uno stadio nuovo: ora è solo il momento di riscrivere la storia! “A”vanti tuttA Catanzaro!

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