Laghi e lagune non portano bene ad un Catanzaro che ha l'obbligo di rialzarsi | Il Punto

Scritto da  Giuseppe Mangialavori Nov 15, 2023
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Inciampo in gondola, il terzo consecutivo per il Catanzaro che con la sosta ha l'occasione di riaffilare le armi e prepararsi bene ad un derby ora da non fallire

Le ultime due trasferte hanno lasciato il dubbio che le Aquile con laghi e lagune non vanno molto d'accordo. La prima striscia negativa del campionato cadetto del Catanzaro, in assoluto la più lunga della gestione Vivarini. Poco da rimproverare in termini di prestazione, ma ogni sforzo al momento sembra disatteso da errori davvero evitabili. Tre sconfitte figlie del fato avverso e di una fase difensiva da correggere: una difesa a quattro di per sè non sufficiente ad arginare le giocate dell’avversario di turno, il solo dato numerico non sembra bastare. È brutto pensarlo ma è di evidenza che la mancanza di determinati automatismi con l’addio di capitan Martinelli, oggi probabilmente rimpianto, non si sono potuti riproporre con la difesa a quattro. L’assenza a Venezia di Scognamillo ha solo peggiorato il problema, facendo sembrare incerto anche il buon Fulignati che ci ha messo del suo sul primo gol, salvo riscattarsi nella ripresa.

Lo splendido gol di Ghion è una perla resa vana nei minuti di recupero con l’ex Carrarese Johnsen capace di farsi beffa di ben tre marcatori e lo stesso Fulignati: stesso film già visto e vissuto sette giorni prima contro il Modena. A parti invertite nel finale di gara, Brignola non è stato così fortunato nel realizzare la rete del possibile pareggio che sarebbe probabilmente stato il risultato più giusto. Tre sconfitte consecutive che hanno dinamiche differenti ma ma un tema comune, perché dimostrano come la serie B necessiti di diversa e più puntuale programmazione degli obiettivi, fato avverso a parte: una serie B con uno strano equilibrio, capace di permettere al Lecco di prevalere sulla capolista Parma, al Cittadella di avere la meglio del Palermo al "Barbera", nonostante valori differenti in campo. La fisicità è comunque una costante e alla base di ogni vittoria. Il Como con una sfilza di “1-0” ha agganciato le Aquile che continuano ad offrire un calcio spumeggiante unitamente ai complimenti di turno: certo l'esonero di mister Longo appare poco comprensibile ma fa parte del gioco.

Ora urge riconquistare l’autostima e soprattutto i risultati. Gennaio non è poi così lontano e gli addetti ai lavori dovranno anche ragionare sul fatto che oltre all’urgente necessità di rinforzare il reparto arretrato, non è l'unico a necessitare di ritocchi: sulla carta, al momento chi offre maggiori garanzie è proprio il centrocampo che in tema di gol realizzati ha dato le sue soddisfazioni, mentre le prime punte vantano uno score insufficiente anche per una squadra che si deve “assestare” o se preferiamo, salvare, con capitan Iemmello in una posizione del campo più arretrata rispetto allo scorso campionato. Certo, la serie B è altra cosa, ma stiamo attenti a ripetere questo concetto che a volte sa più di scusante, non giova a nessuno e porta anche male. All’orizzonte post pausa il derby con il Cosenza di Caserta che ritorna a Catanzaro dopo l’esperienza con la sua Juve Stabia. Una gara importantissima che va oltre le rivalità proprie di un derby di B che si gioca dopo un bel pò di anni. Mister Vivarini dovrà analizzare il momento e il "Ceravolo" dovrà fare il resto. E’ d’obbligo dare importanza a questo match oltre al valore in sé del derby di Calabria, perché potrebbe essere lo strumento utile per ripercorrere un nuovo inizio e riappropriarsi della strada smarrita. E di una cosa siamo certi, il "mago di Ari" sarà in grado di riprendersi come accadde nel suo primo anno quando due stop consecutivi furono tesorizzati al massimo e da lì iniziò una corsa che ha portato le gloriose Aquile del Sud nel posto in cui ora si trovano.

Avanti tutta Catanzaro, riprendiamo insieme il volo!

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