Un atteggiamento poco comprensibile ha precluso alle Aquile contro l'Ascoli, l’ambizione di poter puntare le prime due posizioni in classifica: gli inopinati stop di Parma e Venezia sono stati resi vani dalla prestazione incolore del “Del Duca”. Un’occasione sciupata in malo modo e se le tre sconfitte consecutive che avevano preceduto le tre vittorie erano arrivate immeritatamente, quella di Ascoli è apparsa a tutti più che meritata. Un passo ma anche due indietro e un approccio sciagurato al cospetto di una squadra affamata di punti.
Un Ascoli affamato e desideroso di conquistare i tre punti, bravo a pressare nella metà campo avversaria raddoppiando e a volte triplicando le marcature fino all'ultimo secondo di gara, esercitando uno sforzo fisico oltre l’immaginario. I giallorossi al cospetto di tanta verve si sono sciolti come neve al sole, confusi e orfani di un disegno ben preciso senza contare i continui “tutti giù per terra” operati dai bianconeri. Ma il Catanzaro è stato a guardare e l'assenza del capitano non può essere la scusa: il suo sostituto, Ambrosino, da mattatore della precedente giornata contro il Pisa, a non pervenuto.
Certamente il più brutto Catanzaro visto in questa stagione capace di fallire da tutti i punti di vista, il più grave quello caratteriale. Il calcio d’angolo malamente battuto da Vandeputte nei minuti conclusivi del match, fotografa in tutto la mediocrità della giornata.
La serie B è questa, ma l’obiettivo salvezza non può e non deve spogliare di responsabilità nessuno degli attori. Ci può stare la sconfitta perché fa parte del gioco, ma non così. Siamo certi che il mister giallorosso avrà i suoi strumenti adeguati per richiamare all’ordine questo gruppo che finora ha fatto del carattere e della concentrazione il proprio valore aggiunto, ma assistere al “Del Duca” ad una gara senza il solito Catanzaro, ha lasciato perplessi anche gli ottocento circa tifosi che hanno occupato il settore ospiti.
Punto e a capo, ma con una certezza in più: la squadra necessita di un rinforzo per reparto, nessuno escluso. Certo, la salvezza da raggiungere al più presto, ma perché precludersi obiettivi che ad oggi, vista la classifica, non sono proibitivi? Questo campionato sta dimostrando che se il Catanzaro gioca con il suo carattere, non è stato secondo a nessuno a due gare dal giro di boa!
Mister Vivarini molto opportunamente ha dichiarato <<Brutta partita, voglio analizzarla>>. Giusto così perché anche il condottiero giallorosso a caldo non si è dato spiegazioni, quindi oltre alle nostre lecite considerazioni, a lui la diagnosi.
Ed ora il Brescia di mister Maran che ha strapazzato il Como di Fabregas, poi la Reggiana dopo tre giorni. Brutti clienti per questo post Ascoli che merita riscatto: ora l’importante sarà rivestire i panni dell’umiltà e della determinazione, perché senza questi ultimi non c’è categoria sostenibile.
Avanti tutta Catanzaro, ciascuno è padrone proprio destino!