I giocatori giallorossi a fine gara al "Ceravolo" I giocatori giallorossi a fine gara al "Ceravolo"

In marcia con l'autorevolezza delle grandi | Il Punto

Scritto da  Giuseppe Mangialavori Apr 15, 2024
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Il Catanzaro trionfa al "Braglia" di Modena, conquista i tre punti e lo fa con l’autorevolezza che è patrimonio dei grandi

Incontrare il Catanzaro ultimamente per gli allenatori può essere motivo di ansia: ultimo in ordine di tempo a saltare dopo il ko subito dalle Aquile è il mister del Modena Paolo Bianco che a fine gara aveva anche provato a scaricare la colpa sulla giornata positiva di Fulignati o sugli episodi, ma il patron degli emiliani Carlo Rivetti è stato di diverso avviso. A prendere il suo posto l’ex allenatore del Sudtirol Pierpaolo Bisoli. Sin dall’inizio del match i giallorossi hanno giganteggiato, dimostrando all’avversario la ferma volontà di voler portare a casa l’intera posta in palio, andando anche ad aggiustare il tiro nella seconda frazione di gioco che era costata cara sette giorni prima, prima realizzando il tris con Ambrosino (annullato dal VAR), poi ci ha pensato il capitano Iemmello a chiudere i giochi, insieme a Vandeputte una coppia d'oro.

Tutto questo in un "Braglia" che ha registrato 17 mila presenze, record assoluto interno nella stagione dei canarini, segno evidente che il Catanzaro ha conquistato un upgrade di grande importanza, sfruttando quello che sta diventando la caratteristica più importante della squadra di Vivarini, l'autorevolezza delle grandi.

Di grande importanza il rientro di Ghion, una freccia in più all’arco di Mister Vincenzo Vivarini che ora potrà contare sull'estro del centrocampista protagonista della promozione in B lo scorso anno. E poi "la grande bellezza" sugli spalti: più di millecinquecento tifosi giallorossi ad intonare per tutta la gara cori per i propri beniamini, una realtà che oramai annovera i supporter delle Aquile trai più presenti in cadetteria. Condizione mentale e fisica eccellenti. Insomma, gli ingredienti ci sono tutti per recitare un ruolo da protagonista nei playoff, le potenzialità ci sono tutte, un peccato sarebbe non riconoscerle: una terza posizione attualmente distante 6 punti, deve far riflettere all’importanza che avrebbe la conquista di un posizionamento in graduatoria il più possibile vantaggioso, per quanto fuori casa questo gruppo sta dimostrando di saperci fare seriamente, ne sa qualcosa la capolista Parma.

Procedere a fari spenti è l'imperativo, ma ad accenderli ci stanno pensando i media nazionali che hanno già bollato il Catanzaro quale “mina vagante” per il salto di categoria: quasi si trattasse di qualcosa di “pericoloso”, ma noi preferiamo parlare semplicemente di "outsider". Certo, considerate le esperienze storiche patite, “mettere le mani avanti” è un pò d'obbligo. Ci siamo già passati da quel gol di Monelli del 1988, fino ad arrivare alla famigerata punizione di Chiricò nel corso dei playoff di due anni orsono all’Euganeo di Padova che ha dimostrato ampiamente che il VAR non è una scienza esatta.

La Cremonese di mister Stroppa si avvicina al "Ceravolo" e squadra e tifosi non vogliono rivivere l’esperienza patita contro il Como, Di Bello a parte. Questo Catanzaro, è chiaro, ha la possibilità di giocarsela e superare qualunque avversario, a condizione che si giochi ad armi pari e si mantenga sempre la stessa mentalità e convinzione nei propri mezzi: questa è la magica "ricetta Vivarini", questo è quello che vuole il Popolo giallorosso.

Avanti tutta Catanzaro, volere è potere!

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