Il campo ha sentenziato la vittoria per 2-1 del Bari che ora, in maniera del tutto agiata, staziona in vetta con un distacco che inizia ad essere considerevole. Il Catanzaro però ha venduto cara la pelle e ha giocato la partita che avrebbe dovuto giocare: con grinta, tenacia, senza nascondersi, costruendo e provando ad offendere. Un legno (ancora una volta), il portiere avversario e un po’ di sfortuna hanno fatto il resto. La sfortuna nell’aver perso un giocatore cardine come Rolando (che sembrava recuperato) dopo un quarto d’ora e la sfortuna soprattutto nello sciagurato errore di Fazio in chiusura di primo tempo, che ha impacchettato il raddoppio barese, suo malgrado. Nulla da dire sul calciatore, simbolo di questa squadra, sempre sugli scudi, incappato oggi per la prima volta in una giornata storta. Semmai uno sprone a rialzarsi, da parte di tutti: “Questa sconfitta deve segnare un nuovo inizio”, ha detto infatti, il tecnico, in sala conferenze.
Stando a quanto riferito ai microfoni della stampa locale, a caldo, il tecnico non si è soffermato oltremodo sugli errori, alcuni dei quali fatali, ma sulla convinzione nei propri mezzi: il Catanzaro riparte da qui e dai suoi splendidi tifosi che hanno recuperato la voce, il calore ed il colore degli Ultras, presenti al “San Nicola”. Il “dodicesimo uomo in campo”, a cui il mister ha rivolto parole di elogio, anche oggi.
“Sono molto contento della prova per tutto l’arco della gara, ma non del risultato. I ragazzi meritavano di portare a casa, se non la vittoria, quantomeno il pareggio – sostiene rammaricato Calabro sui canali ufficiali -. Molto meglio noi del Bari che ci ha impensierito soltanto nei dieci minuti del primo tempo, con delle incursioni sulla fascia sulla quale soffrivamo. Poi abbiamo tenuto sempre il controllo della partita, andando a prendere alti gli avversari. Devo fare i complimenti ai ragazzi per essere venuti a Bari a fare una prestazione del genere”.
Continua, poi, il trainer dell’US: “Serve una reazione immediata, è chiaro, ma resta la convinzione di essere venuti qui a fare una grande prestazione, al cospetto di una squadra che vuole partire coi ‘riflettori spenti’ per strategia comunicativa, ma dotata di enormi qualità. Ma il campionato è lungo”, osserva Calabro, dicendosi consapevole di potersela giocare fino alla fine.
“Fossimo stati perfetti nel ripartire e capitalizzare, il risultato sarebbe stato diverso. Abbiamo conquistato tanto, verticalizzato bene, alla fine ci è mancato l’ultimo passaggio, la lettura della situazione migliore. I ragazzi sono stati bravi anche in quello. Non perfetti, ma bravi”, conclude il tecnico.
E mercoledì si tornerà nuovamente in campo, per il match di Coppa Italia contro il Palermo: indipendentemente dalla posta in palio, una partita da non sbagliare. Perché vincere aiuta a vincere, a rialzarsi.