marzo quando Catanzaro – Bari fu l’ultima gara di calcio prima del lockdown. Oggi si torna a giocare, ancora senza pubblico, ma in un altro giorno storico: il solstizio di primavera, una data che metaforicamente vuole simboleggiare la rinascita. In tutti i campi.
LA STORIA
Sul prato verde, ad esempio, il Bari cerca quella risalita dagli inferi a cui è stata condannata dopo anni gloriosi. Specialmente a cavallo tra i due secoli infatti i biancorossi pugliesi furono grandi protagonisti della serie A, campionato che nella loro storia disputeranno per 30 volte. Parlare quindi della storia del Bari è quasi superfluo, ci sono tanti numeri e trionfi a raccontare della squadra “ascensore” tra serie A e serie B, di una società che ha battezzato tanti campioni, da Maestrelli a Cassano, da Protti a Zambrotta, del famoso trenino dopo ogni gol. Insomma una protagonista del nostro calcio, un’icona del pallone a livello nazionale.
I PRECEDENTI
Ma soprattutto un orgoglio per il Meridione, al pari del Catanzaro. Così che ogni volta che Bari e Catanzaro si affrontano c’è aria di derby del Sud. È avvenuto sempre nelle numerose sfide tra serie B e C perché, cosa strana, non ci sono precedenti in serie A. In totale però al “Ceravolo” ci sono 17 precedenti con prevalenza di segni X, ben 10, sei successi giallorossi e uno pugliese. A dirla tutta però, l’ex militare è inviolato dato che il trionfo dei galletti avvenne sul neutro di Reggio Calabria, l’ultimo giorno dell’anno del 1977: finì 2-3 con reti giallorosse di Palanca e Nicolini e rigore fallito da Improta. Particolare anche l’ultimo successo giallorosso: 11 settembre (altra data da libri di storia) del 2004: “luci in sala, buio sul palco…” le Aquile tornano in B e con Corona e Carbone bagnano l’esordio con un bellissimo 2-1. Lo scorso anno terminò 1-1, mentre la prima volta vinse il Catanzaro per 1-0, era il 1934. Un precedente anche il 21 marzo: esattamente 56 anni fa al Comunale finisce 1-1: botta e risposta in 3 minuti tra Gasparini e Siciliano per il Bari.
GLI EX
Catanzaro – Bari insomma non è mai una gara banale. Non lo sarà soprattutto per la sfliza di ex che oggi vestono la maglia biancorossa. Anche se non c’è più mister Auteri che a Bari li ha voluti, in campo ci saranno i vari Celiento, Maita, De Risio e D’Ursi: nomi del recente passato tutti capace di lasciare il segno con la maglia giallorossa. Più “antica” l’esperienza sui tre colli di capitan Di Cesare.
IL MOMENTO ATTUALE
Il capitano di una squadra che doveva ammazzare ma che rischia di suicidarsi. Il Bari è in crisi, non c’è dubbio. L’esonero di Auteri e l’avvento di Carrera non ha portato la svolta sperata e le tre domeniche senza successi (due sconfitte e un pareggio) stanno li a dimostrarlo. Nelle ultime cinque giornate i biancorossi hanno un rendimento da metà classifica e solo grazie ai due successi, comunque di prestigio, contro Foggia e Juve Stabia. Troppo poco comunque per una squadra che ha investito tanto, grazie alle possibilità di un presidente come De Laurentiis, ma che sul campo pecca di continuità. E ora rischia anche il terzo posto. Decisivo in tal senso proprio lo scontro diretto col Catanzaro che potrebbe acuire i problemi di una squadra che, a detta anche di molti addetti ai lavori, pecca soprattutto di personalità. Una risposta è attesa domenica, gara delicata, nella quale potrebbe pesare il turno infrasettimanale (che il Catanzaro ha saltato) sia dal punto di vista fisico che psicologico, specie per la decisione di andare in ritiro. Dal lato tecnico-tattico il Bari, invece, ha praticamente tutti a disposizione, fatta eccezione per l’infortunato Sarzi. Ma le sorprese potrebbero non mancare nell’undici che mister Carrera schiererà al “Ceravolo”. Confermato il modulo 4-2-3-1, novità potrebbero esserci nei nomi. L’undici anti-Catanzaro dovrebbe ressero però il seguente: Frattali; Semenzato, Di Cesare, Perrotta, Candellone; Maita, De Risio; Marras, Antenucci, D'Ursi; Cianci.