L'undici giallorosso sceso in campo a Pescara L'undici giallorosso sceso in campo a Pescara Credit: Area Comunicazione Us Catanzaro

Da “uccidiamoli” a “distruggiamoli”…cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia - Il Punto

Scritto da  Giuseppe Mangialavori Nov 29, 2022
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Ma la prudenza non è mai troppa, quindi step by step

 Di certo non manca la buona volontà negli avversari, ma i risultati - purtroppo per loro - deludenti. Dagli squali ai delfini , dallo Ionio all’Adriatico, siamo sempre in tema ittico: le Aquile, capolista con merito dall’inizio del campionato, sembrano non conoscere ostacoli e fanno sognare i tifosi accorsi in 1500 a Pescara, da ogni dove. Un entusiasmo davvero ben ripagato visto che le maggiori pretendenti alla vittoria finale, Crotone prima, Pescara dopo, escono dal campo con le classiche pive nel sacco.

I numeri parlano chiaramente: 42 gol realizzati, 6 subiti in 15 gare, tutte vinte tranne due pareggi in trasferta contro l’Audace Cerignola e l’Avellino, entrambe con punteggio rocambolesco (2-2). I numeri non mentono mai e mister Vivarini, simbolo e condottiero di questi uomini, in sala stampa si è affrettato a riconoscere i meriti dell’avversario e a dare una lettura del match come sempre improntata all’estrema prudenza. Eppure chiunque, dopo un successo del genere, avrebbe condito l’analisi con un pizzico di vanità, aspetto virale che infetta spesso il mondo pallonaro. Anzi cita i singoli episodi negativi spronando a migliorarsi. E chapeau anche al suo collega Colombo che nel post gara ha correttamente riconosciuto la superiorità delle Aquile. Un po’ un déjà-vu di quanto dichiarato durante la settimana dal Presidente del Pescara Daniele Sebastiani: <<Pescara-Catanzaro? Una partita importante ma non determinante perché il campionato è ancora lungo. Se vinceranno faremo loro i complimenti, altrimenti festeggeremo noi…>>. Grazie per i complimenti Presidente Sebastiani…!

La prudenza, soprattutto in considerazione dei trascorsi, è d’obbligo, ma è difficile ora anche nascondersi. Una gara quasi perfetta a Pescara, giocata con l’autorità di chi è consapevole dei propri mezzi e sbloccata dopo appena una manciata di minuti. Vandeputte e Situm da paura, strozzano in gola il coro della curva Nord appena iniziato: “Noi…vogliamo…questa…”.

Della difesa cosa dire, in particolare di un Brighenti che salva il pareggio e un Martinelli bomber: automatismi sempre più perfetti. Alla fine tre gol tutti “di testa”, quasi a testimoniare il cervello usato da questo Catanzaro nelle gare: e lo fa anche quando Fulignati dice no a Lescano dal dischetto. Undici leoni in campo…e oltre, perché chi subentra fa altrettanto bene. E sempre più simbolo di questo Catanzaro di tutti titolari, Pietro Cianci, piace rimarcarlo, che oltre a combattere su ogni pallone, si distingue per altruismo al servizio dei compagni. Esempio del lavoro certosino che mister Vivarini e del suo staff .

Tre punti importanti dunque, ma domani si torna in campo e non è consentito festeggiare troppo:<<tutto bello – dice Fulignati- ma tra 48 ore si rigioca>>. Al "Ceravolo" arriva infatti il Giugliano, quarto in classifica: toccherà alla squadra campana tentare d fare lo sgambetto alla capolista. Quindi alta la concentrazione, la strada da percorrere è ancora lunga, per quanto una cosa è certa: questo Catanzaro ed il suo Popolo hanno tutti i numeri per scrivere insieme una pagina di storia in linea con il glorioso passato.

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