Da che mondo è mondo, i campionati non finiscono mai nel girone di andata, ma è al rientro dalle ferie che i giochi iniziano a farsi decisivi. E il Catanzaro (purtroppo) non costituisce certo un’eccezione a questa regola basilare del gioco più bello del mondo. Facile snocciolare tutti gli straordinari traguardi (parziali) che la formazione di mister Vivarini ha raggiunto in questi magnifici quattro mesi , così come sarebbe facile cullarsi sugli allori. Ma - citando mister Piero Braglia , uno che di promozioni se ne intende - adesso comincia un altro campionato: le formazioni si rinforzeranno in blocco, le squadre saranno più agguerrite, le difese più arcigne, i campi più infuocati. E con questo scenario dovranno fare i conti i nostri giocatori se vorranno tagliare un traguardo che tutta la città auspica con placido timore e moderato ottimismo. Per ora - in ogni caso - l’avversario si chiama Taranto ed è una brutta gatta da pelare, una squadra in salute, ben guidata da quel marpione di Eziolino Capuano, uno che queste categorie le conosce come le sue tasche e riesce quasi sempre ad imbrigliare i più quotati avversari grazie ad uno studio indefesso di ogni situazione di gioco. Quindi, occhi aperti e nessuna distrazione poiché i nostri più accesi avversari sono a soli sei punti di distacco che a ben 18 gare dal termine costituiscono un’inezia, come di recente ha evidenziato (spavaldamente) il loro presidente Vrenna. Ma tutte queste cose sono molto ben conosciute nell'entourage giallorosso, comprese le insidie che gare come quella di sabato (fischio d’inizio al Ceravolo alle ore 17,30) possono comportare. E poi ci sarebbe da parlare del mercato di gennaio, una vetrina talmente lunga che impiegherà fiumi d’inchiostro e tantissime illusioni. Noi sappiamo per certo che della rosa non fa più parte il giovane Mule’, trasferito al Monopoli (chissà che non ci faccia un bel regalo proprio sabato contro il Crotone) e probabilmente si starà alla finestra per vedere cosa offrirà più in là questa finestra invernale di scambi. Ma riteniamo che la cosa più urgente sia pensare ad incamerare ancora tante vittorie per dare concretezza ad un sogno che solo un gruppo unito può raggiungere tra qualche mese. Ed allora, via con il nuovo anno e che sia quello giusto per il tanto atteso ritorno nel calcio che conta. Tutto il resto ha poca importanza.