Sulla scheda dell’Associazione Calciatori, nello spazio riservato al “luogo di nascita” c’è scritto Catanzaro, ma a sentirlo parlare, di catanzarese gli è rimasto davvero poco. Cresciuto nella capitale lombarda Salvatore Ferraro, a Milano, è anche cresciuto calcisticamente.
A diciassette anni, infatti, dopo la solita trafila dei settori giovanili, era già tesserato per l’Inter. L’anno dopo, nel campionato 2001/2002, con la stessa maglia, si è anche tolto la soddisfazione di esordire in serie A.
Oggi, a trent’anni appena compiuti, Ferraro – ironia della sorte – dopo un lungo girovagare
per l’Italia e per le diverse categorie professionistiche, è ritornato nella “sua” Catanzaro. A volerlo in giallorosso è stato il diesse Ortoli in accordo con il tecnico Oscar Brevi. Una scelta,
quella di Salvatore Ferraro, che garantisce qualità ad un reparto già – di per se – competitivo.
Sino ad ora la tifoseria non ha avuto modo di conoscerlo personalmente professionalmente.
Una sola l’uscita ufficiale, per lui, sul terreno del Ceravolo nella partita di Coppa Italia di Lega Pro contro la Vigor Lamezia.
Questa breve intervista, dunque, può essere l’occasione per tracciare un gradevole identikit di un calciatore che nei prossimi mesi saprà ritagliarsi uno spazio nelle simpatie della tifoseria.
Qual è il tuo miglior ricordo calcistico?
Sino ad oggi, credo che il mio più bel ricordo calcistico sia quello della vittoria del campionato con la Ternana e di aver giocato un intero campionato di B con quella maglia. Un giusto premio a tanto lavoro e tanto sudore.
La tua migliore partita disputata?
Non penso di poterne individuare una in particolare. Di buone ne ho giocate tante ma non riesco proprio a pensarne una migliore delle altre.
Quale, invece, la tua peggiore partita disputata?
Non ho idea. Sicuramente ce ne sono state. Credo, però, che quella persa a Bari nelle prime partite dello scorso campionato possa essere una di quelle da dimenticare. Una partita nella quale abbiamo sicuramente pagato l’inesperienza nella categoria.
Qual è stato il percorso che ti ha portato ad essere un calciatore e chi ha creduto maggiormente in te? Iniziando dalla fine, dico che sicuramente la famiglia sia quella che mi ha sempre sostenuto in questa mia scelta. Negli anni mi è sempre stata vicina senza mai farmi mancare il suo sostegno. Poi, da calabresi, ci tenevano tanto affinché riuscissi ad emergere.
Qual è la rinuncia più grande che la carriera ti abbia imposto?
Credo nessuna. Ritengo che quando uno ha un obiettivo da raggiungere mette in preventivo che sulla strada ci saranno pro e contro che, in ogni caso, devi accettare.
La critica che ti ha più infastidito nella tua carriera?
Nessuna in generale. Le critiche le prendo come un punto di partenza da cui ripartire e per migliorarmi. Questo per quanto riguarda la sfera professionale. Discorso diverso quando si va sul personale. Quelle mi danno e mi darebbero fastidio per davvero.
Cosa hai imparato dallo sport?
Ho imparato che nella vita ci sono valori molto importanti come l’amicizia, lo stare in gruppo e
l’aiutarsi a vicenda. Valori che ti restano addosso anche quando un giorno, finisci di giocare.
Qual è stata la chiave del tuo successo: la determinazione, l’umiltà, la fortuna o … cos’altro?
Sono tutte doti importanti e che fanno inevitabilmente parte delle dotazioni di un calciatore. Ho sempre lavorato molto. Al calcio ho dato tanto ed il calcio mi restituito altrettanto.
C’è una squadra con la quale ti piacerebbe giocare?
Sicuramente in una squadra di serie A. Un desiderio, questo, che credo sia nella mente di chiunque faccia questo mestiere. Dirne una in particolare, non saprei. Sono tifosissimo dell’Inter, questo si, e giocare con loro sarebbe davvero il massimo.
Ora, però,cambiamo argomento, lasciamo lo sport per passare un pò al Ferraro di tutti i giorni.
Nome Salvatore
cognome Ferraro
luogo e data di nascita Catanzaro, 09 agosto 1983
altezza 1,82 peso kg 73 ruolo difensore
segno zodiacale leone
Squadre precedenti Ternana, Virtus Lanciano, Benevento, San Marino, Lumezzane, Vittoria, Rimini, Pavia, Inter e Prato.
Qual è stato il momento più emozionante della sua vita? Ne ho avuto parecchi e sono tutti legati al calcio perché ormai fa parte della mia vita. Comunque, vedere gioire con me la mia famiglia per le vittorie e sostenermi quando arrivano le sconfitte, è qualcosa di veramente bello.
Hai altri interessi? Si, sono un appassionato del basket americano, mi piace la musica americana e le belle auto.
Ultimo libro letto? Il metodo.
Ultimo film visto? Iron man 3. Amo le americanate
Attrice preferita? Non ne ho una in particolare. Mi piacciono tutti gli attori e le attrici americane.
Ultimo cd comperato? Una raccolta dei successi di Michael Jackson.
Genere musicale preferito? Mi piace ascoltare la musica pop e quella americana in particolare.
Città italiana preferita? Sono cresciuto a Milano e lì ho la mia famiglia, i miei amici. Se devo dirne una, dico Milano. E’ una città che ti offre davvero tutto.
Vacanza ideale? Sicuramente al mare.
Un pregio di Ferraro Non credo possa rispondere. Faccio molta difficoltà a giudicarmi. Preferisco che lo facciano gli altri.
Un difetto? Sicuramente sono molto testardo. Dopotutto sono calabrese.
Aggettivo per definirti Testardo.
Qual è il più bel regalo che ti si potrebbe fare? Credo di essere stato molto fortunato nella vita. Spero solo che vada avanti così anche nel futuro.
Qualità che apprezzi di più in un uomo La sincerità. Mi piacciono le persone che sono sincere con me visto che io lo sono con gli altri.
Qualità che apprezzi di più in una donna Mi piace la donna che é onestà nei valori della vita.
C’è un oggetto che porti sempre con te? No, non sono superstizioso.
Chi inviteresti a cena? Sicuramente la mia compagna Stefania che non vedo da un pò di tempo.
Ti ricordi come l’hai conosciuta? Si, nell’ultimo dei tre anni che ho giocato a Benevento. E’ stato un incontro casuale.
Se la dovessi definire in una parola? Solare.
Cosa ti piace di più di lei La sua intelligenza, la sua allegria e la sua onestà..
Cosa non sopporti di lei Che mi dica che sono testardo.
Da 1 a 10 quanto conta nella vita:
il denaro 6/7
l’amicizia 10
l’amore 10
la salute 11
la famiglia 10
l’onestà 10
la bellezza 6/7
il sesso 8
(Intervista pubblicata su “Il Giallorosso” – 19° numero, in occasione di Catanzaro – Viareggio)
Francesco Iuliano