Doveva pur succedere. Il Catanzaro sostanzialmente ha sempre un pò traballato nelle gare interne in questo girone d’andata e le vittorie ottenute, sono giunte con patemi d’animo e mai in maniera del tutto tranquilla. C’è sempre stato da lottare e difendere il minimo vantaggio con le unghie e con i denti e, le volte in cui la gara non è stata chiusa, l’avversario sistematicamente perveniva al pareggio. Oggi non c’è stata storia: L’Aquila è scesa in Calabria ed ha fatto la sua onesta partita, con ordine, concentrazione ed il cinismo necessario per imporre una secca sconfitta. 0 a 2 il risultato finale, davanti circa 4500 spettatori, in un match segnato anche da episodi. Nel primo tempo gli abruzzesi si sono affacciati pericolosamente dalle parti di Bindi in un paio di circostanze, trovando comunque pronto l’estremo difensore giallorosso, finché l’arbitro Serra non decide di ergersi a protagonista indiscusso per quasi tutta la prima frazione, iniziando a sventolare cartellini, interrompendo il gioco più volte, fischiando senza molta equità e, di conseguenza, alimentando qualche tensione tra le due squadre. Ma non ci sono attenuanti, il Catanzaro oggi non è proprio stato pervenuto in fase offensiva ed ha meritato la sconfitta seppur l’ago della bilancia, sia stato l’espulsione diretta di Ferraro per fallo di reazione nella metà campo, dopo aver causato il calcio di rigore con un tocco di mano in area, realizzato da De Sousa al 28′ (che ha vestito la maglia dell’US da gennaio a giugno 2006). Nello stordimento generale e con un assetto da riorganizzare a causa dell’uomo in meno, l’US prova a reagire con grinta e caparbietà, producendo però veramente poco, eccezion fatta per la rocambolesca trasversa di Fioretti che, sotto porta, devia sul montante un forte tiro-cross di Marchi, tra l’incredulità collettiva.
Secondo tempo alla costante ricerca quantomeno del pareggio, con gli ingressi di Bacchetti (per riequilibrare la linea difensiva orfana del suo capitano), Fiore e Tortolano, ma non succede nulla di rilevante, anzi è L’Aquila ad archiviare la pratica all’80′ con Infantino, che in azione di rimessa, avanza palla al piede incontrastato, liberando un preciso rasoterra che si insacca alla sinistra di Bindi. Sconfitta meritata, ma alla fine il pubblico applaude, nella domenica dell’omaggio a Massimo Capraro: unica nota di giornata da salvare. Ciò nonostante, non ci sono grossi stravolgimenti in classifica: il Catanzaro resta in terza posizione a 28 punti, a +1 proprio dall’Aquila che recupera terreno in chiave playoff. Perugia capolista a 31 e Frosinone secondo a 30.
A breve la PHOTOGALLERY dell’incontro.
Cosimo Simonetta