
L’avventura mondiale della nazionale brasiliana e’ ufficialmente partita, con i giocatori che si sono presentati al raduno per poi raggiungere il quartier generale di Granja Comary, a Teresopolis, che sara’ il punto di riferimento per tutta la durata del torneo. Riportiamo integralmente la nota pubblicata sul sito Agi.it.
Gia’ prima delle nove sei giocatori si sono presentati nell’albergo in prossimita’ dell’aeroporto di Galeao, il primo dei quali e’ stato il portiere Jefferson, che abita in citta’. A seguire e’ stata la volta di David Luiz, Dante, Daniel Alves e Julio Cesar. Ma pochi minuti prima che il pullman della squadra lasciasse l’albergo, circa 200 docenti in sciopero si sono messi a manifestare davanti l’hotel, al grido di “niente denaro per la Coppa, piu’ soldi per istruzione e sanita'” o, ancora, “l’istruzione vale piu’ di Neymar”. I docenti hanno poi circondato il pullman, che ha impiegato una decina di minuti prima di poter prendere la strada verso Teresopolis dove era gia’ presente da ieri sera il ct Felipe Scolari assieme al suo staff. Unico assente Marcelo, che essendo stato impegnato sabato nella finale di Champions League godra’ di qualche altro giorno di riposo. Della situazione del Paese ha parlato proprio il ct in un’intervista a ‘Estadao’.
“E’ stata venduta l’idea che il Mondiale avrebbe cambiato il Paese ma non che sarebbe stato tutto risolto – sottolinea – e che le proteste non siano contro i calciatori, che non c’entrano nulla, vanno solo in campo per giocare”.
“Preoccupazione? Non ce n’era per la Confederations e non ce ne sara’ per il Mondiale – continua Scolari -. La polizia deve solo occuparsi di portarci fino al campo, noi siamo qui per giocare a calcio. Delle manifestazioni devono occuparsi la polizia e il governo. Chi deve costruire le strade non e’ il calciatore o la Federazione ma il governo. Il Mondiale fuori dal campo non ci riguarda. Sono un cittadino brasiliano, certo, ma posso valutare se manifestare o meno dopo la Coppa. E il 5 ottobre (il giorno delle elezioni, ndr) potro’ esprimere quello che penso col voto”. Scolari assicura che gli echi delle proteste non condizionano i giocatori che pero’ “sono liberi di commentare, che sia pure su Twitter o Instagram. E ognuno si prende la responsabilita’ di quello che scrive”. Parlando poi delle convocazioni, “non ho avuto alcun dubbio se non per il quarto difensore” mentre rivela che avrebbe chiamato Diego Costa “ma c’erano altri interessi dietro, il passaporto spagnolo gli apre spazio in Europa”. Infine, sugli avversari e sul cammino nel Mondiale, Scolari eviterebbe volentieri il Cile negli ottavi, “poi potremmo trovare Italia o Uruguay, la Germania in semifinale e l’Argentina in finale: per vincere dobbiamo superare tre nazionali che hanno vinto la Coppa del Mondo”.
(FONTE: AGI)