
L’Uefa indagherà su quanto accaduto ieri nel corso di Serbia-Albania, match di qualificazione a Euro 2016 dove dopo l’apparizione di un drone con la bandiera della ‘Grande Albania’ sono scoppiati incidenti e la partita è stata sospesa. Come riporta il sito ufficiale dell’organo di governo del calcio europeo ”la partita del Gruppo I di qualificazione a Euro 2016 è stata sospesa dopo 42 minuti e segnalata alla Commissione Disciplinare, di Controllo e Etica Uefa”.
“Mi dispiace che non abbia vinto lo sport. Era una partita molto sentita, l’avevo detto anche prima della gara. La cosa più importante è che doveva essere lo sport a unire questi due Paesi. Questo purtroppo non è successo”. E’ sconsolato il ds della Lazio, Igli Tare, spettatore al Partizan Stadium di Belgrado degli incidenti che hanno poi portato all’interruzione del match di qualificazione a Euro 2016 tra Serbia e Albania. “E’ successo di tutto – spiega il dirigente albanese raggiunto telefonicamente dall’Ansa nella capitale serba -, tanta gente in tribuna minacciava ma altrettanta gente ci ha difeso con dignità. Il controllo era l’unica cosa che non c’era in quel momento. E’ stato un quarto d’ora di tensione molto alta. Si vedeva che era una situazione pericolosa. Ma io ero con degli amici serbi e sono riuscito a rientrare tranquillamente in albergo”.
Ad innescare la miccia è stato un drone, piovuto sullo stadio, con la bandiera della ‘Grande Albania’ e la scritta ‘Kosovo autoctono’ poi abbattuto dal serbo Mitrovic. A quel punto è iniziata la rissa in campo. “I ragazzi si sono comportati con dignità per difendere la nostra bandiera – sottolinea il biancoceleste. Hanno difeso il loro popolo, non può giudicare chi sta fermo. Non mi è piaciuto quello che ho visto allo stadio. Speravo che tutta la partita si potesse giocare fino alla fine e che, nel 2014, tra albanesi e serbi si potesse guardare avanti. Questa cosa non aiuta né una parte né l’altra. Ma devo dire che mi è piaciuta la correttezza che i giocatori serbi hanno avuto fin quando si è potuto giocare”. Tare se la prende, invece, con la stampa, colpevole di aver ‘caricato’ troppo il match. “Tutto ciò che è successo è opera della stampa serba e albanese che prima della gara ha alzato molto la tensione con articoli inutili – spiega il ds laziale. L’albergo della squadra albanese era circondato dai blindati militari. Per uno che deve giocare una partita di calcio avere i blindati e 5-600 poliziotti armati in albergo, a livello psicologico, non è facile”. Ma oltre a Tare, ieri c’era un bel pezzo di Lazio rappresentata a Belgrado: dal capitano albanese Cana, al portiere Berisha anche lui albanese, al serbo Djordjevic. I tre si ritroveranno oggi a Formello, dove è rimasto l’altro serbo (non convocato poiché infortunato) Basta. “Ci possono essere ripercussioni nello spogliatoio ? No – esclude categoricamente Tare -. Tra di loro hanno un rapporto ottimo, sono persone molto serie e perbene e non ci sarà nessun problema”.
“I nostri vicini hanno fatto una figuraccia davanti a tutto il mondo”. E’ questa la reazione su Twitter del premier albanese Edi Rama ai gravi incidenti avvenuti nello stadio di Belgrado mentre si giocava la partita di calcio Serbia-Albania, valida per le qualificazioni europee, che alla fine e’ stata sospesa. Il Premier, il cui fratello Olsi è stato arrestato a Belgrado, dove stava assistendo alla partita, con l’accusa di essere stato l’ideatore della trovata del drone con la bandiera della Grande Albania e la scritta inneggiante all’autonomia del Kosovo, si congratula poi con i giocatori della nazionale albanese del ct Gianni De Biasi.
(FONTE: ANSA.IT)
https://www.youtube.com/watch?v=Z1j7mxMwm98