Ci sono mille motivi per cui calcare l’erba di un campo di calcio… Ma domenica il manto verde del Ceravolo è stato preso d’assalto dai tanti ragazzini che hanno aderito all’Open Day, organizzato dal Settore Giovanile dell’US Catanzaro.
Per un giorno la curva è risuonata della grida dei bambini partecipanti all’iniziativa, “per dare modo a tutta la città di poter godere del suo stadio, visto che abbiamo sempre detto che il Catanzaro è patrimonio di tutta la città”, ci ha confidato Carmelo Moro, direttore tecnico del Settore Giovanile Giallorosso. E così, mentre i genitori si accomodavano sugli spalti e fuori venivano espletate le pratiche per la registrazione dei piccoli, un gruppo di bambini ha intonato l’Inno di Mameli, con una tale enfasi e partecipazione che per un istante – che avremmo voluto durasse molto più a lungo- li abbiamo immaginati tutti con la maglia azzurra addosso. Che gioia, che festa la domenica al Ceravolo! Ci è sempre piaciuto raccontare dei ragazzi, perché sono puri e veri e, mentre li abbiamo visti entrare in campo scaglionati, divisi per fasce d’età, ci siamo accorti quasi subito di quanto “argento vivo” avessero addosso!! C’erano i bimbi della scuola calcio del Catanzaro, con le loro divise giallorosse, e poi altre società, altri colori, una festa nella festa. Dalle tribune ogni genitore chiamava il proprio piccolo, Matteo, Gianluca, Fulvio…, mentre loro sedevano in panchina emozionati. “Tanti anni fa ha giocato il mio bisnonno”, ha urlato un ragazzino sorridente, e un altro, di rimando,“pure mio zio”, ma c’è anche un nonno e tanti papà. Uno fra i più grandi, ha spiegato ai piccolini che al Ceravolo hanno giocato tantissimi campioni, il più grande, mai dimenticato: Massimo Palanca. Le foto sono d’obbligo (Cosimo, quanto vali tu!!), e ci sono proprio tutti: Giuseppe Teti e Fabio Putrone, i due tecnici del Settore Giovanile, Santo Dragone, i due preparatori Salvatore Mirarchi e Michele Viapiana, Amedeo Amelio, il preparatore dei portieri, e poi Rosario Procopio e Maurizio Avellone, e il direttore, visibilmente soddisfatto: “Doveva essere una festa e tale è stata. È un piacere vedere con quale partecipazione hanno aderito sia i ragazzi che i genitori: una domenica diversa, ma sempre in famiglia. Quando ho proposto ai miei tecnici questa iniziativa, tutti si sono dimostrati entusiasti, e non hanno esitato ad offrirmi la loro piena e completa disponibilità”. E se il risultato è stato lo spettacolo di cui ci siamo riempiti gli occhi e il cuore, ben vengano altre iniziative analoghe, in grado di rafforzare il legame tra il Catanzaro e la città.
Gea Brescia
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